Sara Cinquanta: giovanili con un’identità sempre più forte

Il bilancio del settore giovanile del Volley 2.0 deve prescindere dai risultati vista la sospensione dei campionati ma ci sono comunque motivi di ottimismo per la responsabile Sara Cinquanta.
Prima di tutto per aver dato un’identità tecnica forte: “I gruppi Under 16, 14 e 13 hanno messo in mostra un’uniformità di gioco che evidenzia il lavoro svolto: principi e idee sono gli stessi, naturalmente risultano adattati all’età delle giocatrici. Già l’Under 13 gioca col palleggiatore unico e nei tre gruppi si è puntato a velocizzare il gioco, seguendo i modelli d’evoluzione della pallavolo degli ultimi anni. Un aspetto che è stato evidente soprattutto nelle ultime partite ed è motivo di soddisfazione. Anche perché evidenzia che tecnici e giocatrici lavorano tutti assieme nella stessa direzione.
Sotto l’aspetto dell’impegno com’è la situazione?
“Ho notato una svolta dal punto di vista della maturità delle ragazze rispetto alla stagione precedente e non c’è giocatrice che sia mancata sotto questo aspetto, neppure le nuove arrivate. Tutte hanno garantito la loro presenza agli allenamenti lavorando con serietà e professionalità e di questo non posso che essere contenta. Instaurare una cultura sportiva contando su una solida base era uno degli obiettivi e penso che il risultato sia stato notato anche da chi ha osservato le squadre dall’esterno. Le ragazze si sono responsabilizzate e, nonostante il grande impegno necessario per far combaciare scuola e volley, tutte sono riuscite a organizzarsi”.
Allenamenti che impegnano le giocatrici a 360°, visto che viene punito con addominali anche chi sbaglia un congiuntivo.
“Si tratta di piccole regole, a volte scherzose, che servono a consolidare i gruppi. Gruppi che rispetto alla stagione precedente sono cambiati, abbiamo voluto unire al progetto atlete che arrivavano da altre realtà. C’erano dinamiche da instaurare e consapevolezze da raggiungere; dall’impegno e dall’entusiasmo direi che ci siamo riusciti e questo facilita la crescita del gioco”.
Le giocatrici erano entusiaste dalle sfide contro avversarie più esperte in Seconda e Terza divisione.
“Sono tornei che ci permettono di giocare gare difficili con avversarie più grandi d’età: allenano attenzione, agonismo e la capacità di fare la cosa giusta al momento giusto. La Seconda divisione ha incontrato più difficoltà, inserita in un girone con tante squadre che giocano d’esperienza. Ma nell’ultima settimana era evidente il passo in avanti fatto, peccato il torneo sia terminato a questo punto. La Terza ha giocato tanti tie break, vincendone la maggior parte e questo è sicuramente un aspetto positivo. Il torneo di Segrate ci aveva dato spunti da cui partire, la Winter Cup ci è servita per essere consapevoli del nostro potenziale e mi è spiaciuto non poter partecipare al Torneo Torri che presenta roster di alto livello”.
I tornei giovanili invece non erano ancora entrati nel vivo. “Nella prima parte le gare allenanti non sono molte. Sarebbe bello che il comitato prendesse in considerazione l’organizzazione di un girone di eccellenza per rendere combattute tutte le sfide e garantire gare di livello che aiutano a crescere. In altre province i gironi sono già organizzati in questo modo, sarebbe un passo per alzare il livello in questa provincia, anche a costo di percorrere distanze più scomode”.
Come sarà l’estate delle giovanili del Volley 2.0?
“Difficile fare previsioni, è tutto in divenire. Spero di poter tornare presto a lavorare con le atlete, magari con gruppi inferiori numericamente. Sono comunque serena perché so che le nostre giocatrici sono responsabili e stanno lavorando a casa, ma ci sono cose che possiamo allenare solo in palestra e speriamo di riprendere presto”.